Backup e disaster recovery: strategie concrete per il 2026
Nel 2026 la protezione dei dati e la continuità operativa rappresentano un punto critico per qualsiasi azienda. Interruzioni di servizio, ransomware e guasti infrastrutturali possono mettere in ginocchio anche le organizzazioni più strutturate. In questo contesto, il backup e il disaster recovery diventano elementi centrali della cyber resilienza aziendale, soprattutto quando vengono gestiti in modo professionale attraverso servizi gestiti di backup e disaster recovery.

Comprendere backup e disaster recovery
Il backup è il processo di copia e conservazione dei dati in un ambiente sicuro, con l’obiettivo di poterli ripristinare in caso di perdita o danneggiamento. Non si tratta solo di copiare file, ma di garantire che le copie siano aggiornate, integre e accessibili nel momento del bisogno.
Il disaster recovery invece è l’insieme di misure tecniche e organizzative che permettono di ripristinare la piena operatività dei sistemi IT dopo un evento critico, come un attacco informatico, un guasto hardware o un disastro naturale. Se il backup tutela il dato, il disaster recovery tutela la continuità dei servizi.
Quando questi due aspetti vengono gestiti in modo integrato, diventano una vera strategia di resilienza: il backup fornisce la base, il DR la capacità di ripartire in tempi certi.
I servizi gestiti di backup e disaster recovery
Molte aziende scelgono oggi di esternalizzare la gestione del backup e del disaster recovery a fornitori specializzati. Attraverso i servizi gestiti di backup e disaster recovery, il provider, come Injoin, si occupa della progettazione, implementazione, monitoraggio e manutenzione delle soluzioni, garantendo che le copie dei dati e i piani di ripristino siano sempre aggiornati e conformi agli obiettivi di business.
Questo approccio riduce il carico operativo interno, migliora la sicurezza e assicura il rispetto di SLA misurabili. Injoin integra inoltre i modelli Backup as a Service (BaaS) e Disaster Recovery as a Service (DRaaS), che permettono di usufruire di infrastrutture cloud scalabili e sicure senza dover sostenere costi di hardware o personale dedicato.
Grazie a queste soluzioni, le imprese possono garantire la disponibilità dei propri dati in qualsiasi momento e da qualunque luogo, mantenendo il controllo sulla sicurezza e sulla conformità normativa.
On-premises, cloud o ibrido: quale strategia scegliere
Una delle decisioni chiave riguarda dove e come conservare i dati. Le soluzioni on-premises offrono il vantaggio del controllo totale, ideale per settori regolamentati o per chi desidera mantenere la proprietà diretta dell’infrastruttura. Tuttavia, richiedono investimenti significativi in termini di hardware, manutenzione e competenze tecniche.
Le soluzioni cloud, invece, si distinguono per flessibilità, scalabilità e rapidità di provisioning. Il modello pay-as-you-go consente di adattare le risorse in base alle necessità, mentre i provider gestiscono replica, aggiornamenti e sicurezza. È però importante valutare con attenzione aspetti come la latenza, la sovranità del dato e la conformità al GDPR.
La maggior parte delle aziende oggi adotta un approccio ibrido, combinando la velocità dell’on-premises con la resilienza del cloud. In questo modo, i dati più critici possono essere conservati localmente per un ripristino immediato, mentre le copie di sicurezza o i siti di failover vengono gestiti in cloud. Si ottiene così un equilibrio ideale tra prestazioni, sicurezza e compliance.
RPO e RTO: i parametri che definiscono la resilienza
Ogni piano di backup e disaster recovery deve basarsi su due indicatori fondamentali:
- RPO (Recovery Point Objective): la quantità massima di dati che si può perdere in caso di disastro;
- RTO (Recovery Time Objective): il tempo massimo entro cui i sistemi devono tornare operativi.
Valori più stringenti di RPO e RTO richiedono infrastrutture e processi più evoluti. Injoin, all’interno dei propri servizi gestiti, aiuta i clienti a definire obiettivi realistici e a testarli periodicamente, verificando che le soluzioni adottate rispondano effettivamente agli standard promessi.
Sicurezza, cyber resilienza e backup immutabile
Nel panorama attuale, il backup non è più solo una misura di sicurezza, ma una vera linea di difesa contro il ransomware. Le strategie moderne puntano su copie immutabili, ovvero non modificabili nemmeno dagli amministratori, e su repliche “air-gap” isolate che impediscono la propagazione di attacchi.
La cyber resilienza nasce proprio da questa capacità di ripristinare rapidamente i dati senza dover cedere a ricatti informatici. Injoin integra controlli di integrità, crittografia end-to-end e test di ripristino simulati, assicurando che i backup siano presenti e realmente affidabili.
Compliance, sovranità e governance del dato
La protezione dei dati non può prescindere dal rispetto delle normative. Un piano di backup e disaster recovery realmente efficace deve essere GDPR compliant, garantendo tracciabilità, audit trail e localizzazione dei dati in infrastrutture conformi alla normativa europea.
Injoin progetta soluzioni che tengono conto non solo delle esigenze tecniche ma anche dei requisiti di governance, aiutando le imprese a mantenere il controllo totale su dove i dati vengono salvati e su chi può accedervi.
Backup e disaster recovery come base della business continuity
Backup e disaster recovery costituiscono le fondamenta della business continuity, cioè la capacità dell’azienda di mantenere i propri servizi attivi anche di fronte a eventi gravi. La differenza tra una semplice copia dei dati e una strategia completa di continuità operativa è nella pianificazione: analisi dei processi critici, test regolari, verifica delle procedure e aggiornamento costante dei piani.
Grazie ai servizi gestiti di backup e disaster recovery offerti da Injoin, le organizzazioni possono adottare un approccio proattivo alla resilienza, trasformando la sicurezza dei dati da costo tecnico a vero vantaggio competitivo.
Domande frequenti su backup e disaster recovery
Il backup è la copia dei dati per poterli recuperare in caso di perdita, mentre il disaster recovery è l’insieme di procedure e strumenti per ripristinare la piena operatività dei sistemi dopo un evento critico.
È un servizio in cui un provider specializzato, come Injoin, si occupa della gestione completa dei backup e dei piani di ripristino: monitoraggio, sicurezza, test e supporto continuo, assicurando SLA garantiti e conformità normativa.
Un backup immutabile è una copia di dati che non può essere modificata o cancellata, nemmeno da utenti con privilegi amministrativi. È fondamentale per proteggersi da ransomware e manomissioni.
Il DRaaS permette di sfruttare infrastrutture cloud per replicare ambienti critici e ripristinarli automaticamente, riducendo costi e tempi di recupero rispetto a una soluzione on-premises.
Conclusione
Nel panorama digitale del 2026, il backup e il disaster recovery non sono più strumenti accessori ma componenti centrali della strategia IT aziendale. Le soluzioni gestite, l’automazione, l’intelligenza artificiale e la conformità normativa stanno ridefinendo il modo in cui le imprese proteggono il proprio patrimonio informativo.
Affidarsi a servizi gestiti di backup e disaster recovery come quelli di Injoin significa scegliere un modello sicuro, scalabile e sempre aggiornato, capace di garantire continuità, sicurezza e conformità in un mondo dove l’interruzione non è più accettabile.

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